55 minuti e 20 secondi

Di e con
Valeriano SolfitiEmiliano Valente
Aiuto Regia
Valerio Bucci
Disegno Luci
Dario Aggioli


Un timer scandisce lo scorrere del tempo, una convenzione che attori e pubblico accettano sin dall’inizio. Due storie si intrecciano, non seguendo una linearità temporale. Un padre si accorge di come sia sua figlia a scandire i ritmi e  i tempi del suo incedere. Un figlio davanti al padre morente si accorge di come il tempo finisca. Due attori quarantenni si trovano esattamente al centro, spinti da due poli, bambini da una parte che chiedono di poter vivere un'esistenza migliore, e sono fiduciosi perché davanti hanno tutto il tempo del mondo, chi invecchia  e sta per spegnersi dall’altro che ti ricorda che non hai altro tempo, che l'attesa è terminata. Si è padri e  si è figli, si è la sintesi del ciclo. Si avvertono le responsabilità ma non si riesce a reagire, ci si paralizza. Cosa c’entra il tempo con le nostre vite? Perché quella che riconosciamo come una convenzione condiziona così categoricamente il nostro incedere? Siamo davvero padroni del nostro tempo? Nello scorrere del timer i due attori si domandano cosa sia il finito e cosa non lo sia, cosa appartenga al presente e cosa no.

 

 

Back to Top