Science Fiction

Science Fiction - La Scienza a Teatro è un progetto che nasce dalla collaborazione tra scienziati, attori, insegnati e operatori culturali per sdoganare la scienza dall’idea di essere argomento solo per tecnici, affrontata dal resto del mondo in poche ore durante il ciclo scolastico e per il resto della vita in qualche notizia sensazionalistica recepita dai giornali. Si tratta di un ciclo di incontri teatrali a tema scientifico e matematico, una modalità di comunicazione per rendere accessibile a chiunque temi e concetti che nell’immaginario collettivo risultano inaccessibili e che invece possono essere affascinanti, umanistici, letterari, e anche poetici o comici.

Dietro ogni storia di scienza e di scienziati ci sono vite incredibili, sogni, visioni inimmaginabili, iperboli, fallimenti e miserie che hanno avuto il potere di cambiare le nostre vite, le vite di tutta l’umanità, generando scoperte, rivoluzioni e progresso.
Queste storie meritano di essere raccontate, e Science Fiction si avvale proprio del linguaggio teatrale per allargare, nella formula più semplice e arcaica, la dimensione della scienza a quella della comunità e viceversa. Due linguaggi differenti che trovano una sintesi comune: un racconto. Science Fiction ha all’attivo due stagioni(2017/2018) che si sono svolte presso il Teatro Villa Pamphilj di Roma (TIC – Teatri inComune/Teatro di Roma).

Il progetto è curato dal gruppo Effetto Joule con la collaborazione del fisico-matematico Enrico Ferraro.

 

Enrico Ferraro, laureato in fisica e con un dottorato in bioinformatica, insegna attualmente matematica in un liceo classico di Roma. Si interessa di didattica, divulgazione scientifica e di sviluppo del pensiero umano, dalla nascita all’età adulta, compartecipando nella presidenza dell’associazione di volontariato AGAVE per la tutela e promozione della salute mentale e del benessere delle persone.  

 

 

 

 


CICLI DI INCONTRI


L’ombra di Talete
Nel 585 a.e.v. (ante era vulgarem) la Luna si frappose tra il Sole e la Terra e in un attimo il giorno divenne notte: in quell’attimo la battaglia tra i guerrieri Lidi e i cavalieri Medi s’interruppe bruscamente e i due eserciti cessarono di combattere.
Talete predisse agli Ioni l’arrivo di quell’ombra di Luna. Ed è sempre con un’ombra che egli sbalordì i sacerdoti egizi misurando l’inaccessibile altezza della piramide di Cheope. In quelle ombre Talete seppe osservare qualcosa d’invisibile ai più, forse qualcosa che è realmente invisibile e che si può solo immaginare.
Lo spettacolo è una narrazione condotta da un matematico che a partire da esperienze di vita personali e professionali, ripercorre la vicenda che ha portato Talete a “vedere” attraverso l’ombra “tutti i triangoli del mondo”.
Il matematico-attore si avvale degli strumenti teatrali (luci, suggestioni visive, oggetti di scena, musiche) per creare una narrazione coinvolgente e affascinante, che tocca e racconta concetti concreti e astratti, e restituisce non solo l’insieme accessibile a un pubblico non esperto, ma, attraverso i meccanismi di invenzione e suggestione propri del teatro, rende comprensibile e appassionante l’argomento.


 

Boltzmann e l’entropia
Tutto tende al disordine, le molecole dei gas, le pulci nel pelo dei cani, la camera da letto di un adolescente, le carte mischiate, le pagine di un libro lanciate in aria, un sistema politico, la vita di una coppia, la vita stessa. Ma il disordine è un concetto poi così negativo? E come si misura? E in che senso è irreversibile?
Provano a spiegarlo in scena il professor Enrico Ferraro e il gruppo Effetto Joule, innamorati della figura di Ludwig Boltzmann, genio triste e incompreso che alla fine dell’Ottocento ha perfezionato il concetto di Entropia emerso negli studi di termodinamica, introducendo il parametro della probabilità in fisica. E’ una vera rivoluzione e l’inizio della fine della Scienza Esatta?
Un professore, partendo dal contrasto tra reversibilità e irreversibilità ripercorre le tappe che hanno portato Boltzmann alla formula dell’Entropia.
Sul palco con lui un gruppo di attori traslano il concetto fisico su un piano sociale, quotidiano e umano e utilizzano espedienti scenografici per raccontare il concetto statistico di entropia teorizzato da Boltzmann oltre a proiezioni, suggestioni visive e olfattive. Attraverso i meccanismi di invenzione e suggestione propri del teatro, viene restituito un argomento di per sé molto complesso in una forma più accessibile anche a un pubblico non esperto.

       

 

 

 

 


 

Effetto Terra - Gestione dell’energia e cambiamenti climatici
In corso di realizzazione con la collaborazione di Andrea Motroni, agrometeorologo, responsabile dell’educazione ambientale dell’Arpas Sardegna.

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